Liberiamo l'aria
Ultima modifica 2 marzo 2022
Dal 1° ottobre al 30 aprile di ogni anno si applicano anche a Calendasco le misure disposte dalla Regione per combattere l’inquinamento, sotto riportate.
Si tratta di provvedimenti che riguardano tutti i 207 Comuni della pianura dell’Emilia-Romagna, con l’obiettivo di rispettare il più in fretta possibile gli standard di qualità dell’aria definiti dall’Europa.
La Corte di Giustizia Europea nel novembre 2020 ha infatti condannato l’Italia per il numero troppo elevato di sforamenti annui dei limiti di polveri sottili (Pm10). La situazione più grave in termini di inquinamento riguarda proprio il Bacino padano, ossia l’area delle quattro principali regioni del Nord: oltre all’Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto.
Stop alla circolazione per Euro 0 e 1
Per i comuni di pianura dell’Emilia-Romagna con meno di 30 mila abitanti, come Calendasco, si prevede lo stop alla circolazione dei veicoli più inquinanti, Euro 0 ed Euro 1, per l’intero periodo 1° ottobre-30 aprile.
Il divieto si applica dal lunedì al venerdì, dalle 8 e 30 alle 18 e 30.
Sono esentati dai limiti i possessori di un solo veicolo - regolarmente immatricolato e assicurato - per nucleo familiare, con Isee inferiore a 19mila euro, muniti di autocertificazione.
Riscaldamento
Nei comuni sotto i 300 metri, come Calendasco, dal 1° ottobre al 30 aprile è vietato utilizzare stufe alimentate a legna ad alto impatto emissivo (cioè sotto la certificazione a 3 stelle).
Abbruciamenti
Sempre dal 1^ ottobre al 30 aprile sono vietati gli abbruciamenti dei residui vegetali, agricoli o forestali in tutti i comuni di pianura. È consentita, da parte del proprietario o dal possessore del terreno, la deroga per la combustione sul posto in piccoli cumuli non superiori a tre metri cubi per ettaro al giorno, per soli due giorni all’interno del periodo, nelle zone non raggiunte dalla viabilità ordinaria.
La deroga non è mai ammessa quando sono vigenti le misure emergenziali per la qualità dell’aria e quando è vigente lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi.
Agricoltura e allevamenti
In tutti i comuni di pianura, in caso di attivazione delle misure emergenziali, è vietato lo spandimento dei liquami zootecnici senza interramento immediato o iniezione diretta al suolo. Sono fatte salve le deroghe per sopraggiunto limite di stoccaggio, verificato dall’autorità competente al controllo.
Le misure d’emergenza
Specifiche misure d’emergenza sulla qualità dell’aria scattano quando le previsioni elaborate da Arpae indicano tre giorni consecutivi di superamento della soglia di legge per le polveri sottili (Pm10) in almeno una stazione della provincia di Piacenza.
Le misure emergenziali rimangono attive fino al primo giorno di controllo successivo, se la situazione delle polveri ritorna nella norma.
È il Bollettino sulla qualità dell’aria, a cura di Arpae, ad indicare se sono attivate le misure emergenziali a partire dal giorno successivo. Il Bollettino è emesso tre volte alla settimana: ogni lunedì, mercoledì e venerdì.
Riscaldamento
In caso di misure emergenziali scatta, per tutti i comuni di pianura, il divieto di utilizzare stufe alimentate a legna ad alto impatto emissivo sotto la certificazione a 4 stelle e l’obbligo di ridurre la temperatura di almeno 1 grado fino a massimo 19° nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto, nelle attività commerciali. Per attività industriali ed artigianali non può superare 17°. La misura non si applica a ospedali e case di cura, scuole e luoghi che ospitano attività sportive.
Divieto di spandimento di liquami zootecnici
Sono ammesse solo le tecniche di spandimento con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo. Sono fatte salve le deroghe per sopraggiunto limite di stoccaggio, verificato dall’autorità competente al controllo.
Per saperne di più, consulta il portale regionale Liberiamo l’aria